BLOCCO BENETTON
Anche le multinazionali nel mirino delle manifestazioni in corso a Francoforte
Blockupy Frankfurt: è stata una due giorni di manifestazioni e proteste contro le politiche di austerity imposte dalla troika. Oltre 3 mila manifestanti provenienti da tutta Europa, Italia inclusa con circa duecento compagni di 28 centro sociali, hanno bloccando il cuore finanziario della Germania e dell’Europa più in generale, in una Francoforte in cui si registra però una atmosfera molti differente rispetto ad un anno fa. Lo scorso anno, infatti, era stato vietata anticipatamente ogni forma di protesta e assembramento. Una situazione completamente diversa rispetto a questi giorni tanto che per domani è stata autorizzata la manifestazione conclusiva che terminerà proprio sotto le finestre della Banca Centrale Europea.
Sno stati effettuati sei i blocchi che, nonostante l’intervento della polizia che non ha esitato a usare idranti e spray al peperoncino, hanno paralizzato l’attività della Bce. Accerchiata anche la sede della Deutche Bank. Nel primo pomeriggio il corteo ha raggiunto anche l’aereoporto internazionale, una protesta contro la “fortezza Europa” che respinge richiedenti asilo e migranti. Qui gli attivisti hanno cercato di entrare all’interno dello scalo, ma sono stati respinti da un folto schieramento di polizia in assetto antisommossa con i quali si sono susseguiti diversi fronteggiamenti. Sanzionati anche numerosi negozi di multinazionali, a partire dalla Benetton, legata a doppio filo alla tragedia avvenuta in Bangladesh e colpevole di appaltare la propria produzione a ditte che sfruttano gli operai con paghe bassissime e condizioni di lavoro durissime prive di una benchè minima sicurezza.
(da Radio Onda d'Urto)
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