Sabato 6 ottobre 2012: esibizione dell’Orchestra di via Padova presso la nuova sede all’Anfiteatro del Parco Martesana a Milano, Lombardia, Italia. L’Orchestra di via Padova un laboratorio musicale permanente: cinque anni di vita, due album prodotti e diciassette musicisti da nove paesi diversi. Questi sono solo alcuni dei numeri dell’Orchestra di via Padova, una realtà quasi unica nel panorama musicale italiano.
Nata nel 2006 dall’incontro di musicisti professionisti con esperienze e sensibilità artistiche diverse è diventata fin da subito laboratorio di confronto e sperimentazione: ogni componente infatti si è messo in gioco per creare un linguaggio comune basato sullo scambio e la contaminazione. Il luogo fisico dell’incontro è stato davvero via Padova, la via più multietnica di Milano, dove molti musicisti abitano o lavorano tuttora. Le orcheste multietniche per fortuna sono una realtà anche nel nostro Paese, tuttavia poche elaborano i brani in maniera collettiva e comunitaria come l’Orchestra di via Padova. Questo rende le sonorità della band ricche e variegate in grado di spaziare dal funky al jazz, dai ritmi africani alle ballate balcaniche fino alla musica classica, al blues e alla canzone italiana. L’Orchestra di via Padova crea infatti la sua musica proprio attraverso il dialogo di tradizioni musicali diverse. Nel suo secondo album “Stanotte!”, fresco di stampa, emerge l’abilità nel fondere insieme culture musicali molto distanti tra loro, in un mix sonoro organico e coinvolgente. Rispetto al lavoro precedente “Tunjà” l’ultima opera ha un’unità stilistica maggiore anche grazie al fatto che la gran parte dei componenti dell’orchestra è rimasta invariata. Al gruppo originario composto da Tatiana Zazuliak, voce dall’Ucraina, Aziz Riahi, voce, oud e violino dal Marocco, Kristina Mircovic, violino dalla Serbia, Abdullay Traorè balafon, djambè e voce dal Burkina Faso, Yamil Castillo Otero batà e congas da Cuba e agli italiani Massimo Latronico, direzione, chitarre e bouzouky, Marco Roverato al basso elettrico, Andrea Migliarini alla batteria, Walter Parisi al violoncello, Raffaele Kolher alla tromba e al flicorno, Stefano Corradi al clarinetto e ai sax, si sono aggiunti nuovi musicisti che hanno arricchito il mélange musicale del gruppo: Juan Carlos Vega, voce e chitarra dal Perù, Andon Manushi, viola dall’Albania, l’italo egiziano Dario Walid Yassa al pianoforte, e gli italiani Luciano Macchia al trombone, Domenico Mamone al sax e Marta Pistocchi, con influenze artistiche rom, al violino. Il legami tra i membri del gruppo si sono dunque rafforzati, dando maggiore vigore ad un sound ormai maturo, territorialmente riconoscibile, tanto da consentire al direttore Massimo Latronico di definire la musica dell’orchestra etnica urbana, a sottolineare come l’ambiente cittadino abbia influenzato il loro lavoro, configurando quel “mood” sonoro fortemente rappresentativo dell’atmosfera metropolitana. Via Padova dove tutto succede e tutto si dimentica in fretta, per sopravvivenza. Tutti passano con la loro storia, i loro ritmi, i loro colori, i loro sapori, ma senza fermarsi. L’Orchestra è nata con la voglia di lasciare un segno in questo luogo, un segno diverso che vuole essere una sorta di diritto di cittadinanza a chi, per esprimersi, è costretto a vagare in continuazione.
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