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E.R. post sisma: un esempio di moderno caporalato

E.R. post sisma: un esempio di moderno caporalato

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PER UNA RICOSTRUZIONE POST-SISMA NELLA LEGALITÀ.

UN ESEMPIO DI “MODERNO” CAPORALATO.

 

 

Comunicato stampa del 5 dicembre 2012 – Cgil Modena


Già il 2012 si era aperto con notevoli preoccupazioni per la tenuta della necessaria attività di vigilanza sui fenomeni diffusi di lavoro illegale ed irregolare.

Poi, la miopia dei tagli imposti dal Governo anche ai servizi preposti alle misure di controllo, repressione e denuncia, hanno aggravato il quadro già in sofferenza.

Inequivocabile il documento della Direzione Generale per l’attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, che lamenta una “significativa contrazione del numero di ispettori in forza presso le strutture territoriali” .

La Cgil traduce in numeri questo allarme: quest’anno si dovranno fare 10.000 controlli ispettivi in meno a livello nazionale !

Anche in Emilia-Romagna, perciò, caleranno gli accessi nelle aziende di alcune centinaia.

In provincia di Modena, contro le 1.768 ispezioni – altamente mirate ed efficaci – dello scorso anno, ad ottobre di quest’anno eravamo ancora a 1.467 .

Le stesse linee operative ministeriali per l’Attività Ispettiva indicano – per i nostri territori – la ” frequente utilizzazione di lavoratori irregolari o in nero, spesso reclutati col ricorso ad intermediari illegali e con diffuso fenomeno di caporalato” .

Fenomeni a volte intrecciati con l’economia malavitosa e connivenze mafiose nostrane e straniere.

 

L’evento drammatico del terremoto e l’enorme portata dei circa 40.000 cantieri previsti, per lavori di ripristino e ricostruzione dei patrimoni pubblici ma sopratutto privati, imprime un’inedita accelerazione ai tentativi ed alle presenze criminali che già operano al Nord e nei nostri territori.

Assistiamo – nel nome dell’emergenza, del far presto e del risparmio – a proposte sconcertanti di lavoro e “pacchetti tutto compreso”.

Un esempio concreto ed incredibile che pare tratto da una cronaca dell’Ottocento.

Accade invece ora e da queste parti e così la Cgil l’ha sottoposto all’indagine degli inquirenti.

Lo riassumiamo quale utile appendice al buon Convegno della Cgil regionale su “Ricostruzione e legalità” svoltosi nei giorni scorsi a Modena con Susanna Camusso, il presidente Errani, il procuratore aggiunto Lucia Musti, il presidente di Confindustria regionale ed altre autorevoli voci.

E’ un’impresa di pre-fabbricati e costruzioni che si definisce emiliana-romagnola che si presenta quale produttrice di strutture belle e solide. E naturalmente “antisismiche” !

Esaurite poche righe per presentare le sue ottime produzioni, di provata “qualità tedesca”, la ditta offre il pezzo forte: operai qualificati “a speciali condizioni”.

Loro stessi lo riconoscono!

“I nostri operai vengono dalla Romania…e noi controlliamo i nostri operai continuamente, applicando regole organizzative per evitare problemi. I nostri operai lavorano 26 giorni al mese, dieci ore al giorno, in totale 260 ore al mese e dopo tre mesi, normalmente, hanno una settimana libera per far ritorno a casa”.

“Noi (la ditta) chiediamo per gli operai, 11 euro l’ora, incluso trasporto e volo aereo, pasti e posto letto !!  Nel caso di più di 12 operai, possiamo richiedere 10 euro l’ora. Per più di 24 operai la richiesta è di 9 euro l’ora “.

“Tutti i contratti vengono stipulati con la nostra ditta in Romania, che fattura senza IVA. L’IVA non si paga per l’export !! “.

“Se poi avete la possibilità di far dormire gli operai vicino al cantiere (?) possiamo ridurre il prezzo di 0,77 euro l’ora (200 euro al mese)”.

“Per ulteriori informazioni, per favore contattateci al telefono…. o alla mail….” (tutte le citazioni virgolettate sono tratte da una proposta scritta dell’<azienda> ad altre imprese del settore).

 

Ovvio che all’indirizzo citato non c’è alcuna società, né risulta alcuna iscrizione alle Casse Edili.

Un vademecum da manuale delle illegalità.

Persone che lavorano ridotte a merce, all’export, ai trucchi sul no-pago-Iva .

Tutto lascia pensare ad un’impresa “fantasma” dedicata alla “tratta” o, se si vuole, al moderno caporalato, evidentemente in una rete internazionale e lanciata nella più spregiudicata concorrenza, con un imbattibile “massimo ribasso” nei lavori proposti.

Gli inquirenti faranno la loro parte, ma alle Imprese, al Sindacato, alle Istituzioni Locali, ai Professionisti ed agli Enti di vigilanza, il compito maggiore: combattere un cancro che si sta concretamente allargando qui da noi.

Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale 

 

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