La Cina installa parchi eolici marittimi.
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Rudong,Nantong, 29/01/2013 – Quotidiano del Popolo – I parchi eolici cinesi crescono con un nuovo ambizioso progetto di natura commerciale nella provincia costiera di Jiangsu.
Il campo di 150 megavatt ha aperto di fronte alle coste di Rudong in novembre, e erogherà energia a 190.000 abitanti, secondo le stime del gruppo China Longyuan Power, che gestisce il parco eolico.
"E' un passo importante per il paese nella nuova era dell'energia eolica marina" sostiene Zhou Quinsheng, esperto di energia rinnovabile e cambio climatico di Greenpeace.
Secondo uno studio di Greenpeace dell'anno scorso, i campi di energia eolica nel sudest della Cina possono generare sino a 500 gigawatt di energia, due volte il consumo dell'energia idroelettrica del paese nel 2012 che è stato di 249 gigawatt, secondo i dati della Commissione Regolatrice di Elettricità dello Stato.
In comparazione con i parchi eolici terrestri, le installazioni in mare sono più competitivi in termini di risorse eoliche, terra ed ecologia, ha detto Zhou.
Ci si attende che l'energia eolica marina in Cina arrivi alla capacità di produzione di 5 gigawatt nel 2015 e 30 gigawatt nel 2020, secondo il XII Piano Quinquiennale (2011-2015) sull'energia eolica.
Effetti secondari
Mentre le autorità danno luce verde per spingere il mercato dell'energia eolica, gli ecologisti si preoccupano per l'impatto ambientale.
La Cina non permette che si sviluppino progetti di energia eolica marina in zona di trasporto marino, uso militare, protezione marina o risorse minerali.
Zhou, esperto di Greenpeace, ha detto che queste misure non sono sufficienti, giacchè i grandi parchi eolici marini hanno effetti irreversibili sulla fauna marina, la pesca e la migrazione di api.
Un funzionario dell'Amministrazione Oceanica Statale ha ammesso che ci sono effetti negativi nella costruzione di campi eolici marini, ha detto però che prima dell'avvallo di un progetto di energia eolica viene approvata una valutazione ambientale integrale.
A fine 2011, la Cina aveva installato mulini a vento in mare con capacità per 260 megawatt, divenendo il terzo paese lider in questo settore dopo la Gran Bretagna e la Danimarca.
Traduzione a cura di Puntocritico Onlus
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