LA CAUSA
Il Medio Oriente tra resistenza alla guerra imperialista, caos e migrazioni
Il 12 dicembre 2015 si è svolto a Roma un convegno dal titolo “La causa”. L’iniziativa ha voluto evidenziare le vere responsabilità della attuale situazione in Medio Oriente e del fenomeno “Isis” contrastando, con una analisi attenta e distinta dai gossip e dagli inutili talk show, i luoghi comuni che indicano genericamente l’Islam e i mussulmani come responsabili del terrorismo.
Dichiarazioni finali del convegno “La Causa”
Si è tenuto oggi a Roma il convegno “La CAUSA” con la presenza dei rappresentanti di diverse organizzazioni politiche italiane e internazionali protagoniste dello scenario politico-sociale e delle resistenze mediorientali; il convegno ha visto una grande partecipazione di comitati di solidarietà con la causa araba in generale e con quella palestinese in particolare;
gli interventi si sono concentrati sui seguenti punti:
- il sostegno alla lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese e la costituzione dello Stato Palestinese indipendente, sovrano, laico e democratico, parte integrante del mondo arabo;
- condanna del terrorismo dell’ ISIS, prodotto dall’imperialismo statunitense ed europeo;
- invito a tutti i musulmani ad essere uniti contro ogni forma di terrorismo che deforma i principi di convivenza e rispetto tra i popoli;
- la ferma solidarietà con il popolo siriano e con il suo legittimo governo nella lotta per difendere e mantenere l’unità del territorio, contro i piani di frammentazione sponsorizzati dagli statunitensi, dai sionisti e dai loro lacché, i paesi dei petrodollari;
- il sostegno ai movimenti popolari pacifici arabi affinché riescano ad affermare i loro diritti umani e sociali;
- il sostegno alla lotta per la democrazia, la libertà e i diritti del popolo del Bahrein, da decenni repressa dal governo del Bahrein;
- l’immediata fine della brutale aggressione saudita allo Yemen;
- la condanna di tutte le forme di complotti ed ingerenze del sistema imperialista contro i popoli che lottano per l’autodeterminazione;
- la chiara condanna del processo neocoloniale che viene messo oggi violentemente in campo in Medio Oriente.
Considerando queste motivazioni, i partecipanti si appellano alle forze politiche, sociali e culturali italiane per una mobilitazione contro le aggressioni a paesi sovrani, e sollecitano maggior solidarietà, dichiarandosi:
– contro la guerra imperialista a guida statunitense alla Siria;
– contro il regime di apartheid israeliano e per il pieno sostegno alla campagna BDS;
– per il sostegno alla lotta del popolo palestinese contro il colonialismo di insediamento sionista nella Palestina storica e la giudeizzazione di Gerusalemme, e per la riaffermazione piena del diritto al ritorno;
– per il sostegno alle forze di resistenza che combattono il sionismo e i terroristi dell’ISIS in Libano, Siria ed Irak;
– per il sostegno alla pacifica opposizione del popolo del Bahrein;
– contro l’ingerenza straniera nello Yemen, per fermare il massacro quotidiano del popolo yemenita e l’aggressione al suo territorio da parte della coalizione saudita con l’appoggio logistico statunitense e sionista.
Invitiamo i mezzi di comunicazione di massa a dare una informazione libera e plurale, esattamente il contrario di quello che accade quotidianamente.
Facciamo un appello alla partecipazione alla manifestazione del 16 gennaio 2016 contro la guerra.
Roma 12 dicembre 2015