NOVE MORTI ACCERTATI TRA TECNICI E ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA
Presidio della CUB e del Comitato Ambiente & Salute nei luoghi di Lavoro a sostegno dei lavoratori del Teatro contro l’amianto. A giugno riparte il processo per accertare le responsabilità dei dirigenti.
Interviste a cura di Alfredo Comito LiberaRete – Libera.tv
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MILANO – Teatro alla Scala. Alcuni lavoratori insieme alla Confederazione unitaria di Base e al Comitato Ambiente e Salute nei Luoghi di Lavoro, hanno tenuto un presidio davanti al famoso teatro milanese per ricordare i morti di amianto, nove accertati secondo Roberto D’Ambrosio tecnico del teatro.
Oltre 4000 morti ogni anno per amianto in Italia sottolinea Michele Michelino del Comitato Ambiente e Salute. Un male che esplode dopo molti anni e che continuerà a mietere vittime proprio perché la bonifica sul territorio non è compiuta e l’amianto ridotto in polvere ha inquinato le falde acquifere e viene inalato perché estremamente sottile.
“La CUB insieme al Comitato ha denunziato il problema dell’amianto” afferma Pippo Fiorito della CUB “e siamo parte civile nel processo in corso” sui responsabili della gestione del Teatro.
“Nessuna prescrizione sull’amianto” ribadisce ancora il rappresentante della CUB, perché “vogliamo giustizia per i nostri morti”.
Giustizia e bonifica, due temi che si affiancano in questa come in altre vicende nel Paese. Mentre la classe politica è impegnata in primarie o in sterili discussioni su una legge elettorale che non riesce a partorire, in Italia decine e decine di lavoratori e cittadini muoiono sul lavoro o si ammalano per gli effetti secondari dello sfruttamento di risorse senza il rispetto dell’ambiente e della vita umana.
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